Quando c’è l’obbligo di amministratore di condominio? Moltissime persone se lo chiedono, vediamolo nello specifico.
Come si può stabilire se una figura professionale sia necessaria o meno se non si sa quali funzioni svolge e a cosa serve? Per questo motivo iniziamo con il capire chi stabilisce cosa.
Chi è l’amministratore di condominio
È una figura il cui ruolo è stato definito dal Codice Civile, in particolare dalla Legge n. 220/2012 (riforma del Condominio), e che gestisce gli edifici residenziali in Italia. Ed è sempre una legge a stabilire se c’è l’obbligo di amministratore di condominio in un particolare contesto.
L’amministratore condominiale cosa fa
Le sue funzioni comprendono vari compiti ed è responsabile di garantire il corretto funzionamento e la pulizia e manutenzione delle parti comuni. Si occupa quindi, previa approvazione dell’assemblea dei condomini, di fare la manutenzione ordinaria (ad esempio controllo degli ascensori, taglio del verde condominiale, manutenzione ordinaria e straordinaria della caldaia, eccetera). Garantisce anche che siano rispettate tutte le normative di sicurezza relative agli impianti delle parti comuni.
Inoltre, si occupa della gestione finanziaria: riscuote le rate relative alle spese condominiali, provvede a sollecitare chi è indietro, paga i fornitori attraverso il conto corrente condominiale che è l’unico a gestire.
L’amministratore condominiale è il rappresentante legale del condominio quindi conserva e aggiorna tutti i registri obbligatori per legge, come ad esempio l’anagrafe condominiale e quello dei verbali di assemblea, che devono svolgersi almeno una volta l’anno.
Quando è d’obbligo avere un amministratore di condominio
L’amministratore rappresenta un costo a bilancio che per palazzine di piccole dimensioni e poche unità familiari può essere oneroso sostenere.
L’articolo 1129 del Codice Civile stabilisce che la nomina di un amministratore di condominio è obbligatoria quando ci sono più di otto condomini.
Quindi se nell’immobile ci sono sette unità abitative non occorre avere un amministratore condominiale.
Nel caso ci siano nove condomini e non c’è un amministratore condominiale, questo può essere nominato dall’autorità giudiziaria su richiesta di anche uno solo dei condomini.
Per maggiori info Legge 220/2012 – Riforma del condominio.
Pro e contro dell’amministratore di condominio
Contro è sicuramente il costo. L’amministratore dello stabile dove abito io non rispondeva al telefono, non era presente, si faceva pagare più di 200 euro di cartoleria all’anno (non chiedetemi per cosa perché non l’ho mai capito. Ma ho fatto due conti e se amministra cinquanta condomini per i duecento euro fa 10.000 euro e ci compra quasi un’intera cartoleria!!)
Invece, l’amministratore dello stabile dove abita il mio ex, ha fatto irregolarità finanziarie (nelle casse del condominio c’erano ragguardevoli ammanchi e alcuni fornitori non erano stati pagati) quindi ora sono in causa.
Il suggerimento è di controllare sempre. Verificare che tutto sia regolare e i fornitori siano stati pagati. È vero che le persone disoneste sono sempre poche rispetto agli onesti, ma controllare è nel diritto di tutti.
La figura dell’amministratore condominiale è sempre molto controversa. I condomini possono non essere sempre d’accordo sulla gestione, ma hanno comunque la possibilità di revocare l’amministratore attraverso l’assemblea condominiale.
Per diventare amministratore di condominio, è utile sapere che bisogna essere diplomati e aver seguito un corso di formazione specifico oltre che possedere competenze multidisciplinari.
Curiosità
Devi sapere che l’amministratore di condominio riceve un compenso extra se nel condominio vengono fatti dei lavori di straordinaria manutenzione, adeguamento, eccetera.
La percentuale che gli spetta, di solito fra il 2 e il 4% è calcolata in base all’importo totale dei lavori eseguiti, ma può variare anche in base all’impegno che gli viene richiesto.
Nel caso di manutenzioni straordinarie o di ristrutturazioni nel vostro condominio richiedete più preventivi per lo stesso lavoro in modo da spuntare il prezzo migliore e risparmiare su tutto.
Sembra una banalità, ma su lavori per magari centomila euro (pensiamo solo al rifacimento di un tetto) un amministratore potrebbe prendere 3.000 euro extra.
Ma non è tutto, se decidi di vendere casa, trovi un acquirente e vai a rogito, sappi che il notaio di chiederà una lettera dell’amministratore condominiale in cui attesta che hai pagato tutte le spese condominiali. Per un foglio del genere la maggior parte degli amministratori si fa pagare, da un minimo di 50 euro con fattura).

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